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Dalla Sei Giorni ai Campionati Italiani Giovanili

La soddisfazione dell’assessore Ferraris e del presidente Martinetto

24 Luglio 2018

 

Si spengono le luci sulla Sei Giorni di Torino 2018. Ma all’indomani dell’entusiasmante vittoria di Mattia Viel e Nick Yallouris sulla coppia bielorussa Akhramenka-Tsishkou e sui francesi Kneisky-Berlin Semon c’è davvero poco tempo per stilare un bilancio, perché quello che si è concluso ieri sera è soltanto il primo dei due grandi eventi dell’estate 2018 al Velodromo Francone di San Francesco al Campo. Fra pochi giorni – dal 30 luglio al 2 agosto – questo impianto ospiterà infatti i Campionati Italiani Giovanili su Pista.

C’è un importante filo rosso che unisce questi due eventi. Per seguirlo, partiamo dai numeri principali della Sei Giorni di Torino e della contemporanea Turin International Track: 205 atleti partecipanti in rappresentanza di 15 nazioni da tutto il mondo, una decina di campioni del mondo in pista, una media stimata di 600 spettatori a serata, nonostante i temporali che hanno disturbato le serate centrali, e almeno un migliaio di tifosi nella serata conclusiva, senza contare le migliaia di visualizzazioni delle dirette Facebook e della cronaca delle serate sui canali social da ogni parte del mondo. Sono numeri che premiano l’intenso sforzo organizzativo del Velodromo Francone, che ha potuto beneficiare quest’anno dell’importante sostegno della Regione Piemonte. Un sostegno concretizzatosi non solo nel patrocinio e nell’importante impegno economico ma anche nell’entusiasmo e nella grande vicinanza manifestata dall’assessore allo Sport Giovanni Maria Ferraris.

«Questa edizione della Sei Giorni ha contaminato il Piemonte e il Canavese di grande ciclismo, confermando la alta tradizione e vocazione del territorio – ha commentato l’assessore Ferraris – La mia costante presenza a San Francesco al Campo ha consentito a tutti noi di vivere momenti unici e autentici in un mondo che ama davvero questa disciplina e nel contempo di apprezzare l’impeccabile organizzazione del Francone. Il giovane torinese Mattia Viel insieme al suo compagno australiano Nick Yallouris hanno emozionato sin dal primo giorno il numeroso pubblico presente, insegnandoci come una vittoria si conquisti giorno per giorno. Siamo pronti a proseguire con i Campionati italiani giovanili, con i quali restituiamo al ciclismo nazionale l’importante esperienza di un Velodromo P. Francone rinnovato e pronto per guardare al futuro con orgoglio e competenza».

E ci sono anche altri valori, oltre ai numeri della Sei Giorni di Torino 2018, che rendono ancora più forte il “filo rosso”. Valori che sono simboli ma che al tempo stesso traducono concretamente l’impegno ultraventennale del Velodromo Francone nella formazione dei giovani ciclisti. Mattia Viel, il vincitore in coppia con l’australiano Yallouris, è un “ragazzo del Francone”, è cresciuto su questa pista. E insieme a lui Fabio Felline, Filippo Ganna e tanti altri atleti e atlete che oggi si distinguono in Italia e nel mondo.

«Da presidente del Velodromo Francone – ha commentato Giacomino Martinetto – che dopo ventun anni di attività vede i suoi atleti primeggiare in una Sei Giorni Internazionale (Mattia Viel) o vincere l’inseguimento individuale in maglia di campione del mondo (Filippo Ganna), provo un’emozione grandissima. Vuol dire che in questi anni il nostro gruppo ha lavorato nel modo giusto, fino a portare ai vertici mondiali degli atleti che hanno incominciato da bambini proprio su questa pista. Ce l’abbiamo fatta ed è la più grande gioia e soddisfazione che ci regala questa nona edizione della Sei Giorni di Torino. La partecipazione di quest’anno, con il fior fiore del ciclismo su pista proveniente da tutto il mondo, è la dimostrazione che le Nazionali credono nel nostro Velodromo e riconoscono l’importanza delle nostre manifestazioni. Grazie a tutti miei collaboratori per l’enorme impegno profuso in un anno di lavoro. E grazie, soprattutto, alla Rgione Piemonte e all’assessore Giovanni Maria Ferraris per il sostegno, la vicinanza e l’amicizia dimostrata in questi giorni così intesi di lavoro ma ricchi di grandi emozioni».